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Johnny Depp: "Michail Cechov, Stanislavskij e Uta Hagen le mie ispirazioni per la recitazione"

Discorso e appunti su recitazione e carriera


Innanzitutto non voglio essere limitato dalle opinioni di altre persone...

Ero al verde e Nicolas Cage mi chiese se avessi bisogno di un lavoro, risposi di si e mi consigliò di provare con la recitazione.

Non ho una strategia precisa a quali film voglio lavorare, mi rifiuto però di fare qualsiasi film che mi faccia venire voglia di vomitare. Questo esclude ogni stupido film d'azione, film polizieschi o qualsiasi altra cosa in cui le persone vengono fatte saltare in aria o con sparatorie ogni cinque minuti.

Non mi soffermo mai sulle note di regia quando leggo una sceneggiatura. Leggo solo il dialogo. Questo è tutto ciò che conta per me. Non me ne frega un cazzo se lo scrittore vuole che io stia in piedi o qualcuna altra cosa. Ho bisogno di lavorare in un film dove i processi creativi siano molto collaborativi. Quando inizio a girare un film ho bisogno che tutti vogliano sentire il mio input, credo che funzioni meglio in questo modo.

Parte del processo che ho sempre apprezzato nel lavoro e nel quotidiano dell' attore è l' osservazione. Sai, basta osservare le persone e imparare. Ad un certo punto però l'inversione ha avuto luogo, non ero più l'osservatore: ero l' osservato. Questo è ovviamente molto pericoloso perché parte del lavoro di un attore è osservare, sempre.

Quando ho iniziato a recitare mi sono detto: "Beh, questa è una strada molto interessante, forse dovrei continuare e proseguire su di essa".


-Non sapevo cosa diavolo stessi facendo, così ho iniziato a studiare tutto sulla recitazione: Michail Cechov, Stanislavskij, Uta Hagen, sono state le mie ispirazioni.


La recitazione mi è piaciuta sin da subito e soprattutto ho adorato il processo creativo, ma allo stesso tempo odiavo e temevo la celebrità che ne potesse derivare, anche se sono consapevole che è parte del gioco e il riconoscimento è necessario... È necessario che le persone vengano a vedere i tuoi film.

Stranamente, quando ero infelice nella vita, amavo essere in un set cinematografico e mi divertivo davvero molto a lavorare, immerso in quell'atmosfera con il regista e gli attori, nel creare qualcosa. Fare un film è sempre stato un rifugio per me, perché ero totalmente concentrato sul lavoro e non pensavo più ai miei problemi.

-Essere attori è come essere bambini, è un gioco, è un periodo divertente in una certa misura. È un ottimo lavoro, essere irresponsabilmente responsabile.


La chiave del divertimento, quando si recita, è nel momento in cui ti viene data l'opportunità di essere il più irriverente possibile e puoi metterti nei guai per questo. Quando studio una scena delle cose mi vengono in mente e le incorporo nelle mie linee d' azione. È divertente! Ma quello che è ancora più divertente è quando stai facendo una scena e improvvisamente accade qualcosa... Sai, quella specie di magia, la magia del caso, un errore quando qualcuno dimentica una battuta o un' azione oppure dici una battuta diversa e cambia l'intero equilibrio, improvvisamente il pavimento sparisce sotto di te e tutti, per un secondo, è come se volassero ... È pura magia! Ed è allora che mi diverto di più.

Una delle tue grandi responsabilità, non solo per il regista, te stesso o il film, è cercare di fare qualcosa di diverso ogni volta per il pubblico. La tua grande responsabilità è non annoiare mai il pubblico.


Johnny Depp

a cura di Michail Cechov Studio Italia

Inquirer Entertainment/MailOnline


𝐏𝐞𝐫 𝐟𝐨𝐫𝐦𝐚𝐫𝐭𝐢 𝐬𝐮𝐥𝐥𝐚 𝐭𝐞𝐜𝐧𝐢𝐜𝐚 𝐝𝐢 𝐌𝐢𝐜𝐡𝐚𝐢𝐥 𝐂𝐞𝐜𝐡𝐨𝐯

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