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MATERIE E METODO IN 6 PUNTI: COS' È LA TECNICA DI MICHAIL CECHOV?

1-Esplorando la verità del momento attraverso mente e corpo

La tecnica di Michail Cechov è un approccio alla recitazione fantasioso e creativo, volto a condurre l'attore/attrice verso una profonda esperienza di verità scenica. Pone l'accento sulla sinergia tra corpo, immaginazione, intelletto ed emozioni, valorizzando l'elemento più prezioso dell'artista: la sua individualità creativa. Questa caratteristica distintiva, che integra mente e corpo in un unico processo, la definisce psicofisicatecnica psicofisica del "come".

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2- Esperienza immediata e scoperta di Sé

Al centro del training risiede la pratica del fare e sperimentare all'istante -in piedi-,  incoraggiando gli attori ad immergersi pienamente nel presente attraverso esercizi psicofisici mirati. Attraverso questa pratica, gli artisti sviluppano rapidamente una profonda ispirazione, imparando a fidarsi del proprio talento e della propria unicità espressiva.

Questo processo permette di superare i blocchi mentali e le idee preconcette che limitano la spontaneità e l'autenticità dell'attore/attrice. Si dissolvono così i giudizi su di sé, le paure legate al giudizio esterno e le inibizioni che ostacolano la libera espressione artistica.

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3- Principi Guida: oltre il quotidiano verso l'Io Superiore

La tecnica di Cechov va oltre la semplice riproduzione del quotidiano, spingendosi verso l'esplorazione dell'Io Superiore e l'ambizione di superare i confini dell'opera stessa. Gli attori sono guidati a percepire le direzioni dei flussi energetici e ad immergersi nel mondo delle immagini archetipiche e dinamiche.

Questi principi guida permeano il training condotto nello studio, offrendo agli artisti gli strumenti per elevare la propria esperienza recitativa e raggiungere una profonda connessione con la verità del personaggio e della scena.

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4- Focus

La tecnica di Michail Cechov si configura come un percorso di ricerca e scoperta di sé, attraverso il quale gli attori imparano a padroneggiare il proprio strumento psicofisico e ad esprimere la propria individualità creativa con autenticità e potenza. L'approccio di Cechov offre una via innovativa per esplorare la profondità della recitazione, connettendosi con l'essenza del personaggio.

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5- Il Gesto Psicologico​: svelare l' essenza

Il Gesto Psicologico non si configura come una mera azione o un gesto quotidiano, bensì come un'espressione tangibile della psicologia del personaggio. Esso racchiude in sé un'armonia di tre elementi imprescindibili: Pensieri, Sentimenti e Volontà. L'attore, attraverso l'esplorazione del GP, diviene tutt'uno con il personaggio, cogliendone le sfumature più intime e restituendole al pubblico/spettatore con piena autenticità.

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6- Un viaggio nel Subconscio

Il GP opera come un ponte verso il subconscio dell'attore, permettendogli di accedere a livelli profondi di emozione e comprensione. Attraverso la ripetizione consapevole del GP, l'attore interiorizza le qualità, la condizione e le motivazioni del personaggio, rendendole parte integrante del proprio essere. Questo processo di fisicizzazione consente all'attore di esprimere le emozioni del personaggio con naturalezza e spontaneità, creando una connessione autentica tra sé,  personaggio e spettatori.

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Utilizzo del GP: a,b,c,d

a- Una profonda connessione con il personaggio: favorisce una comprensione profonda della sua psicologia, permettendo all'attore di incarnarlo in modo autentico e sfumato.

b- Accesso al mondo emotivo: sblocca l'accesso alle emozioni del personaggio, facilitando l'espressione spontanea e sincera delle sue sfumature sottili.

c- Energia e ispirazione: fornisce una fonte di energia e ispirazione durante la performance, permettendo all'attore di mantenere concentrazione e vitalità scenica.

d- Creatività e spontaneità: promuove la creatività e la spontaneità dell'attore, permettendogli di improvvisare e di adattarsi alle esigenze della scena momento per momento.

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Su cosa lavoriamo ad AIIMC: principi psicofisici (parziale)

​Il senso della naturalezza, elusione delle tensioni non per via intellettuale del "devo rilassarmi". I quattro fratelli: senso della forma, senso della bellezza, senso della compiutezza [la traduzione del talento]. Qualità dei movimenti, ritmi, atmosfere e sensazioni. Gesto Psicologico (GP) e archetipi. Il corpo immaginario, centri incorporazione→caratterizzazione. PSV.

Principi analitici: esplorazione del testo. Tridimensionalità dell' azione. Segmenti e montaggio dinamico.

DA STANISLAVSKIJ A CECHOV
UNO SGUARDO STORICO SUGLI STUDI

Da Stanislavskij a Cechov

1

Il Primo Studio 1911-1923

Stanislavskij- Sulerzickij

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Rilassamento, concentrazione e ingenuità erano gli elementi essenziali e originari dei principi stanislavskiani dello stato d' animo creativo e costituivano i cardini base su cui l' attore impostava "il lavoro su se stesso". La memoria emotiva, la comunicazione e il ritmo riguardavano il procedimento individuale e privato della "creazione del ruolo"

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MATERIE PRINCIPALI: Rilassamento, concentrazione, attenzione, immaginazione, ingenuità, memoria emotiva, comunicazione, ritmo.​

3

L' ultimo Stanislavskij 1929-1938

K.S. Stanislavskij

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Quasi tutti gli elementi del Sistema erano insegnati all' inizio degli anni trenta. Tuttavia sia gli attori neodiplomati che quelli affermati continuavano volontariamente a esercitarsi sugli elementi dell' ultimo Sistema: Il "metodo delle azioni fisiche".

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MATERIE PRINCIPALI: Rilassamento, l' azione e le circostanze date, il "magico se", immaginazione, concentrazione, ingenuità e senso del vero, il richiamo emotivo, memoria sensoriale, comunicazione, adattamento, tempo ritmo.

5

Tecnica ed esercizi 1937-1952

Michail Cechov

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Dal 1937 Michail Cechov dedicò tempo ed energie alla formulazione di un programma completo per la formazione dell' attore. il corso della durata di due anni comprendeva lezioni di improvvisazione e lavoro sulle scene teatrali, esercizi dedicati al movimento, alla voce, al linguaggio e all' euritmia.

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MATERIE PRINCIPALI: Immaginazione, concentrazione, l' Io superiore e individualità, atmosfere e qualità, il gesto psicologico, senso della forma, senso della bellezza, senso della compiutezza, naturalezza, il corpo immaginario, immagine e incorporazione, irradiazione, compiti, Il senso dello stile, mantenimento, composizione della performance.

2

Il Secondo Studio 1919-1922

Evgenij Vachtangov

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Vachtangov suddivise gli studi dell' attore in quattro fasi: 1 la fase preparatoria con sessioni dedicate al rilassamento, alla concentrazione, alla giustificazione, al cerchio di attenzione, alla fantasia, alla memoria emotiva e al tempo. 2 Il metodo di lavoro comprendeva esercizi di comunicazione e sulla solitudine in pubblico. 3 L' analisi dei drammi e dei ruoli. 4 Caratterizzazione esteriore.

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MATERIE PRINCIPALI: Rilassamento, concentrazione, giustificazione, fantasia, cerchio di attenzione, memoria emotiva [sentimenti ricordati anziché rivissuti], comunicazione, compito, tempo, ritmo.

4

Tecnica ed esercizi 1919- 1928

Michail Cechov

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Cechov elaborò esercizi chiamati "soglia" o "spirito creativo" diretti a produrre negli allievi una corrente di energia e ilarità. Alcuni elementi della tecnica cechoviana ricalcavano il modello del Sistema anche se gli esercizi in questione privilegiavano gli aspetti fisici e la sollecitazione dell' immaginazione dell' attore. Altri elementi invece erano nuovi e particolari: movimento-euritmia, senso della compiutezza, atmosfere, caratterizzazione e lavoro con il testo.

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MATERIE PRINCIPALI: Soglia e spirito creativo, concentrazione, immaginazione, naturalezza, movimento, euritmia, senso della compiutezza, atmosfere, caratterizzazione, lavoro con il testo.

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6

Programma Rep 2006

Michail Cechov Studio

alex di francesco

Il programma Rep  comprende una serie di tecniche di potenziamento del subconscio e di approccio alla performance dalla sceneggiatura: 1- dal "perché" al "come" 2- dal "come" a "oltre l' opera".

Sviluppa l' istinto e l' espansione creativa dell' attore focalizzandosi sull' esplorazione dello script -non solo per via lineare/analitica- e sul montaggio dinamico.

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MATERIE PRINCIPALI: esplorazione dello script, lettura e interpretazione "a freddo", tecniche battute e dialoghi, voce DDP, tridimensionalità dell' azione, montaggio dinamico.

Dalla Russia a Hollywood:
L' Odissea centenaria di Cechov e Shdanoff (2002)

Molte delle interviste in questo documentario sono state girate in un simposio sulla carriera e la biografia di Michail Cechov che si è tenuto negli Stati Uniti negli anni '90. I partecipanti al simposio hanno condiviso i loro ricordi sull'insegnamento e sul lavoro con il grande attore e insegnante di recitazione [Cechov (1891-1955), di origine russa, nipote dello scrittore russo Anton Cechov ( 1860-1904)]. Vengono aggiunti molti filmati, oltre ad alcuni rari fotogrammi degli stessi Cechov e Shdanoff, per illustrare le interviste e i commenti. Uno dei partecipanti, l'attrice Mala Powers, è menzionata nei crediti del film anche come esecutore testamentario della proprietà e della fondazione di Michael Cechov e senza dubbio ha svolto un ruolo importante nella realizzazione di questo documentario.

Gregory Peck racconta questo documentario che inizia nella Russia zarista con la nascita di Michail Cechov a San Pietroburgo, nel 1891, attraverso la sua ascesa alla celebrità sul palcoscenico del Teatro d' Arte di Mosca e, infine, alla sua carriera cinematografica e di coach a Hollywood fino alla sua morte nel 1955, allenando personalità come Gary Cooper, Marilyn Monroe, James Dean, Anthony Quinn, Jack Palance e altre star importanti della Hollywood dell' epoca. Lungo il suo percorso Cechov ha combattuto con traumi personali e perdite, follia e sconvolgimento politico dalla Rivoluzione russa.

Passando alla scienza spirituale di Rudolf Steiner, le intuizioni di Michail Cechov sull'allenamento e le forme performative violavano gli standard sovietici, situazione che mise in pericolo la sua vita. Il film rivela la sua fuga dalla Russia a Berlino nel 1928, i suoi anni "vagabondi" in cui continua a insegnare e sviluppare le sue tecniche rivoluzionarie di performance a Berlino, Parigi, Lettonia, Lituania e infine in Inghilterra, dove l'emigrato russo George Shdanoff si unisce al Chekhov Theatre Studio come drammaturgo e co-regista. L'ascesa di Hitler, il colpo di stato nazionalsocialista, un attacco di cuore e infine la seconda guerra mondiale costringono il signor Cechov e il signor Shdanoff a trasferirsi negli Stati Uniti. L'ultimo terzo del film include filmati di interviste di vari attori che rivelano l' impatto di Cechov e Shdanoff sulle loro carriere e approfondimenti sugli approcci unici alla Tecnica Cechov, che sono cresciuti nell'interesse globale. Gesti psicologici, centri, atmosfera e corpo immaginario sono discussi da Anthony Quinn, Leslie Caron, Patricia Neal, Mala Powers e altri noti attori.

Dalla Russia a Hollywood_ l'odissea centenaria di Cechov e Shdanoff (2002)
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